Dopo una prima puntata dove è successo un po' di tutto, in questa seconda puntata è successo poco o niente
Siamo giunti a Moria (la seconda serata della kermesse). Archiviata Chiara Ferragni insieme a Blanco e i suoi bordelli, possiamo goderci la visione senza colpi di scena eclatanti.
Amadeus e Morandi impeccabili nella precisione con la quale seguono il gobbo, affiancati da una disinvolta ma poco 'belva' Francesca Fagnani nella co-conduzione della serata, possono finalmente godersi il palco e i loro protagonisti. Peccato che anche stasera, le stelle più brillanti non sono le canzoni in gara ma ciò che accade intorno.
Gli Elfi
Se Blanco ieri ha spaccato il palco nel senso più maleducato del termine, il trio Gianni Morandi – Albano – Massimo Ranieri ha spaccato nel senso più alto per la musica. Questi omini over 70 (addirittura 80 per Albano che ha spento le candeline in diretta) hanno ancora voci da brivido e in pochi minuti hanno eclissato i cantanti in gara (con e senza autotune) dando una lezione di professionalità da incidere sulle pareti dell’Ariston. Chapeau.
Un altro momento esaltante è stato regalato dal gruppo musicale statunitense Black Eyed Peas: proponendo i grandi successi ha fatto ballare pubblico e orchestra. Nella loro scaletta "Mamacita / Don't you worry/ I gotta feeling" e il loro ultimo singolo "Simply the best".
Tra gli Elfi in gara sicuramente rientrano Madame (Il bene nel male) e Lazza (Cenere).
I monologhi
Commovente l’intervento dell’attivista iraniana Pegah accompagnata sul palco da Drusilla Foer: un grido di aiuto per i diritti negati in Iran:
'Mi chiamo Pegah, italiana di origine iraniana, nata tra i racconti del “Libro dei Re” cresciuta tra i versi de “La Divina Commedia”. In Iran non avrei potuto parlare da un palcoscenico perché sarei stata arrestata o forse addirittura uccisa. Per questo ho deciso che la paura non ci fa più paura e di dare voce a una generazione cresciuta nella repressione. Io mi chiedo esiste un paradiso forzato? Da noi si. Come si può chiamare un posto dove un regime uccide persino i bambini? Voglio ricordare al mondo che la musica è un diritto umano e per spiegare meglio quello che i miei coetanei stanno vivendo vorrei usare la melodia e le parole di una canzone diventata l’inno della rivoluzione, Baraye di Shervin Hajipour.
Con l'altro ospite Angelo Duro, con la sua mannaia chiamata stand-up, arriva il momento del politicamente scorretto e allo stesso tempo fatto riflettere sulla realtà del perbenismo e della trasgressione: ‘La gente è convinta di trasgredire, invece si è solo omologata. Io trasgredisco: sono uno dei pochi che non ha tatuaggi. Non ci credete? (si spoglia nudo). Questa è trasgressione: in giro non lo becchi più un corpo così, le uniche macchie che ci sono sono i nei. L’estate scorsa in spiaggia ho visto uno tatuato dalla testa ai piedi sembrava vestito. Io trasgredisco, non voi. Sono astemio: questa è trasgressione, troppo comodo dire cazzate da ubriachi. Ditele da sobri se ne siete capaci.’
Monologhi e contesto
Bisogna dire che un monologo che funzioni, deve tenere sempre in considerazione il testo e il contesto. quello dell'attivista iraniana era pressoché perfetto, sia per il testo che per il luogo. Quello di Angelo Duro un pò meno. Una cosa è esibirsi in teatro, davanti a 1000 persone paganti (persone quindi che vogliono assistere al tuo spettacolo e di conseguenza si presume che la pensino come te) con le quali si crea complicità. Di contro sul palco di Sanremo, davanti a una platea impellicciata e davanti a milioni di spettatori, può risultare di cattivo gusto e fuori luogo.
Gli Orchi
L’unica nota stonata veramente è stata l’intervento fuori programma (e fuori contesto possiamo dire) dalla Costa Smeralda di Fedez. Non basta dichiarare ogni volta di volersi assumere la responsabilità di ciò che si dice (è implicita al pubblico, ma non per il CDA della Rai), sarebbe il caso di utilizzare altri canali, diversi da quello pubblico, per risolvere questioni personali e risolversi a favore delle proprie strategie di marketing.
Se Chiara Ferragni nella prima puntata ha proposto un monologo egoriferito, il marito dal canto (canzone in questo caso) suo, ha seguito la scia del 'cosa funziona adesso? Ok, allora parlo di questo'.